Bandi: il CNI denuncia il criterio del massimo ribasso
Dura presa di posizione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri in merito alla questione dell’aggiudicazione degli appalti col criterio massimo ribasso. Il riferimento è a un caso specifico che ha del clamoroso. Si tratta del bando del Comune di Cesenatico per l’”affidamento dell’incarico di Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dei lavori di recupero antico lavatoio” che prevedeva un importo di poco più di 13mila euro ed è stato aggiudicato con un ribasso del 97% (€ 350,00)!
“Casi del genere – ha commentato Armando Zambrano, Presidente del CNI – sono possibili grazie ad un’anomalia della normativa. Tutte le spese in materia di sicurezza nell'ambito dei lavori pubblici sono escluse dal ribasso. Proprio perché sulla sicurezza non si può ‘risparmiare’, dovendo garantire la massima attenzione e qualità. Eppure tra queste spese non sono contemplate quelle per il coordinatore per la sicurezza, appaltate sempre con il criterio del prezzo più basso e con ribassi che spesso raggiungono soglie vergognose, come quella del comune di Cesenatico”.
“La figura del coordinatore per la sicurezza – ha proseguito Zambrano - sia in fase di progettazione che di esecuzione è invece fondamentale per garantire che gli interventi per la sicurezza siano progettati ed eseguiti con la massima cura ed attenzione. L'amministrazione di Cesenatico con tale aggiudicazione si è assunta una grave responsabilità e ha messo a grave rischio l'incolumità dei lavoratori che opereranno nell'appalto”.
La conclusione del Presidente del CNI è perentoria: “L'aggiudicazione è illegittima e abbiamo provveduto a inviare formale segnalazione al Presidente dell'Anca Cantone. Sulla sicurezza non si può speculare. Purtroppo, complice un legislatore miope e stazioni appaltanti irresponsabili, in Italia ciò accade ancora, come dimostra proprio il caso di questo appalto”.
L’illegittimità cui fa riferimento Zambrano viene argomentata in una Nota approntata dagli esperti del CNI. I quali sottolineano come non sempre risponda all’interesse della committente aggiudicare il contratto al concorrente che abbia offerto il “prezzo più basso”, laddove l’offerta risulti anomala. L’ordinamento dei contratti pubblici, infatti, obbliga l’amministrazione aggiudicatrice a valutare se un’offerta presenti sospetti di anomalia, procedendo alla sua “verifica” di attendibilità. L’affidamento degli incarichi di progettazione non è esente dall’applicazione di tali criteri. Davanti ad un’offerta di 350 euro (a fronte dei circa 13mila euro della base d’asta), l’amministrazione avrebbe dovuto immediatamente riconoscere la natura di “prezzo fuori mercato” piuttosto che di “miglior prezzo di mercato”.
In definitiva il CNI considera il caso di Cesenatico palesemente illegittimo per l’omesso accertamento preliminare dell’attendibilità dell’offerta presentata a fronte della consistenza del ribasso praticato e, comunque sia, per la sua mancata esclusione trattandosi di offerta chiaramente anomala.